io mi ricordo sulla vecchia Xbox un mortal komba.. la storia era lunghina ( almeno 2 o 3 giorni per finirla ) .. ma qui mi sembra sia da 15 minuti... in soul calibur 2 era abb lunga secondo me...
in soul calibur 2 era corta uguale, c'era solo in + la campagna d'armi che era una cosa infinita.
nel 3 c'era qualche incontro in + da fare, e la stronzata delle scelte da effettuare, alle fine durava 5 minuti in + a dir tanto.
Import dovrebbe essere uscito prima e poi come al solito molti negozio "bucano" il day one dandolo via prima ...
""Dicono che per colpa del mio carattere, rischio di rimanere solo a vita. Io dico che forse mi salvo per il resto dei miei giorni."NO direi di no,oggi 4-12-2013 alle 5:19 mi sono innamorato di una sesta
sigpic
La vita non dovrebbe essere un viaggio verso la tomba con l'intenzione di arrivare in modo sicuro in un bel corpo e ben conservato,ma piuttosto una sbandata di traverso in una nuvola di fumo, completamente esaurito,completamente sfinito e proclamando a gran voce " WOW! CHE CORSA!! (Hunter Stockton Thompson)
Si ma non era di nessuna utilità, e non aveva niente di "narrativo" come ad esempio nel 3 che le scelte giuste erano quelle che ti portavano ad affrontare i personaggi della storia di quello che stavi usando.
Meno di un quarto del totale i membri europei di Xbox Live
In un'intervista pubblicata sull'ultimo numero della rivista Edge, il responsabile di Xbox Europe, Chris Lewis, ha dichiarato che i giocatori europei membri di Xbox Live costituiscono meno di un quarto del totale, e che la maggior parte dei giocatori che si connettono al servizio online di Microsoft sono residenti in Gran Bretagna.
Le cause del limitato successo di Xbox Live in Europa rispetto agli Stati Uniti, secondo Lewis, andrebbe cercato principalmente nel frazionamento linguistico del vecchio continente, fattore negativo che ostacola la formazione di una community viva: "Il motivo della limitata penetrazione di Xbox Live in Europa, Gran Bretagna esclusa, è in parte da ascrivere alle differenze linguistiche; per il successo di un servizio online come il Live è necessario che si formi una community di persone che condividono lingua e costumi".
Lewis ha inoltre definito l' Europa ancora lontana da quella che sarà la prossima rivoluzione: il passaggio dell'utilizzo delle funzionalità online dal PC a un centro multimediale in salotto, punto di svolta cui l'industria si starebbe avvicinando e che secondo Lewis vedrebbe Microsoft in vantaggio rispetto ai rivali.
fonte gamestar
""Dicono che per colpa del mio carattere, rischio di rimanere solo a vita. Io dico che forse mi salvo per il resto dei miei giorni."NO direi di no,oggi 4-12-2013 alle 5:19 mi sono innamorato di una sesta
sigpic
La vita non dovrebbe essere un viaggio verso la tomba con l'intenzione di arrivare in modo sicuro in un bel corpo e ben conservato,ma piuttosto una sbandata di traverso in una nuvola di fumo, completamente esaurito,completamente sfinito e proclamando a gran voce " WOW! CHE CORSA!! (Hunter Stockton Thompson)
Meno di un quarto del totale i membri europei di Xbox Live
In un'intervista pubblicata sull'ultimo numero della rivista Edge, il responsabile di Xbox Europe, Chris Lewis, ha dichiarato che i giocatori europei membri di Xbox Live costituiscono meno di un quarto del totale, e che la maggior parte dei giocatori che si connettono al servizio online di Microsoft sono residenti in Gran Bretagna.
Le cause del limitato successo di Xbox Live in Europa rispetto agli Stati Uniti, secondo Lewis, andrebbe cercato principalmente nel frazionamento linguistico del vecchio continente, fattore negativo che ostacola la formazione di una community viva: "Il motivo della limitata penetrazione di Xbox Live in Europa, Gran Bretagna esclusa, è in parte da ascrivere alle differenze linguistiche; per il successo di un servizio online come il Live è necessario che si formi una community di persone che condividono lingua e costumi".
Lewis ha inoltre definito l' Europa ancora lontana da quella che sarà la prossima rivoluzione: il passaggio dell'utilizzo delle funzionalità online dal PC a un centro multimediale in salotto, punto di svolta cui l'industria si starebbe avvicinando e che secondo Lewis vedrebbe Microsoft in vantaggio rispetto ai rivali.
fonte gamestar
Purtroppo è vero, almeno nella mia esperienza, come si può giocare appieno a titoli come gli sparatutto a squadre, se il giocatore medio che lo fa per divertimento e non ha un clan di riferimento finisce puntualmente in partite dove beccare un italiano è come trovare il classico ago nel pagliaio? Io quando gioco a Ace Combat o Halo3 manco connetto il microfono oramai... viva Forza (e anche Gear, o sbaglio?) che ha i server separati per nazionalità! :P
Commenta